In linea di massima funziona così:
Il cronotermostato va posizionato nel punto più freddo della casa impostando una temperatura accettabile 18-21 "giorno" a seconda del confort desiderato come temperatura massima è una temperatura minima "notte" non inferiore ai 5 gradi, quindi 13-16.
Qualsiasi caldaia consumerà tanto di più quanto alto sarà questo salto termico tra minima e massima, questo perchè le caldaie hanno una modulzaione di fiamma data dalla regolazione elettronica della valvola gas, cio' significa che avranno un massimo dove consumeranno da 2 a 3 metri cubi l'ora di gas a pieno regime, per caldaie da 18-30 kw,
e circa ad 1/5 quando lavorano in modulazione.
Quindi 5-6 ore in modulazione all'incirca coincidono ad un ora al massimo.
Di tutti i termosifoni alluminio,acciaio,ghisa ecc... quelli in ghisa sono quelli che hanno un inerzia termica maggiore, cio' significa che bisogna sprecare molte calorie per farli entrare in temperatura ma poi la mantengono a lungo, temperatura di impianto che viene sentita dalla caldaia tramite sonde e gestita per lo più in modulazione, viceversa con termosifoni in alluminio, con inerzia termica bassa, la caldaia si accenderà e spegnerà molto più di frequente lavorando al massimo per più tempo a parità di temperatura e impianto, perchè i termo da subito caldi passeranno a subito freddi.
Quindi impianto sempre acceso, poca differenza tra max e min e poche acc\spegnimenti.
Risparmiare?
Coibentare e trovare sistemi alternativi di riscaldamento in accoppiata alla caldaia, magari la notte solo caldaia in programmazione dal cronotermostato, di giorno caldaia e stufa a legna, a pellet, camino, termocamino, ecc...
buona fortuna.